L’ecografia splenica (milza) avviene in genere contestualmente all’ecografia dell’addome superiore ed è in grado di dare rapide informazioni sulla presenza di patologie di tipo diffuso o focale.
L’esame è volto a valutare forma, eco struttura, volume, presenza di alterazioni, masse o raccolte liquide perispleniche.
L’ecografia svolge un ruolo di conferma in presenza di splenomegalia (milza ingrossata), consentendone la diagnosi differenziale con masse palpabili di altra natura. Le complicanze di una milza ingrossata vanno dalla possibile rottura della milza, a seguito di un trauma, alla spiccata tendenza a contrarre malattie infettive.
Con l’ecografia è possibile una definizione quantitativa più precisa e riproducibile dell’esame obiettivo, soprattutto per valutare nel tempo le modificazioni dimensionali dell’organo, in rapporto all’andamento della malattia ed in risposta alla terapia.
Ecografia splenica (milza)

Come si svolge
Nell’ecografia di cute e sottocute il paziente viene valutato nella posizione che consente il migliore studio della parte anatomica interessata.
Dopo aver applicato una piccola quantità di gel sulla superficie cutanea, il medico radiologo appoggia e muove, sulla parte anatomica in esame, una sonda collegata all’apparecchiatura ecografica, in grado di produrre sezioni anatomiche fedeli delle strutture esaminate.
L’esame non è invasivo e non comporta rischi per il paziente.
Durata
La durata dell’ecografia splenica è di circa 10-15 minuti.
Preparazione
Per poter effettuare l’ecografia splenica è molto importante che il paziente osservi il digiuno nelle 4 ore precedenti l’esame.